SYNC24, Comfortable Void, 2012

http://ultimae.bandcamp.com/album/comfortable-void

http://www.ultimae.com/en/distribution/sync24-comfortable-void/index.html

(If you choose to buy it, don't buy the digital edition, you'll miss the lovely artwork).

English version

SYNC24 is the Daniel Segerstad's solo project, i.e. half of Carbon Based Lifeforms, which a year ago had given us an amazing album.

Comfortable Void is the Daniel's second solo album and follows Source after 5 years, always in the same downtempo/ambient genre.

The album is made by 10 mixed tracks for totally about 80 minutes of music, which flows without interruptions from the beginning to the end.

The tracks are:

Comfortable Void        6:48
Inadvertent             6:38
Dance Of The Droids     6:26
1N50MN14                6:28
Nanites                 7:25
Sequor                  8:05
Something Something     7:16
Oomph                  10:44
Wake (Live Edit)        9:18
There Is No Spoon       8:09

Comfortable Void opens with a slow hypnotic pulsing with bass and beats, which is a kind of SYNC24's trademark, accompanied by an electronic melody that serves a counterpoint.

Inadvertent continues on the same line, but the pace is accelerating. The background is hypnotic, with a crescendo of beats. Well, for being a track whose birth was a pain (as described in the booklet), it's not bad. Actually, it's one of the pearls of this album.

Once Inadvertent has come to its end, here we go with the best track of the album: Dance Of The Droids. It continues the themes from Inadvertent and Comfortable Void, taking the best of the two. Simply exciting. At this time you should already be shacking your head and see the machines of a dusty factory by night animating and dancing. Don't you? Ok, probably it's not your kind of music.

1N50MN14 takes us back in calmer waters, with a dreaming melody and an oneiric background and a vague sense of expectation, if not anxiety. Insomnia...

Nanites opens with voices barely discernible (the nanorobots?). While 1N50MN14 was kind of troubled, this track is fully relaxing, but has its good deal of hypnotic beats. Has the new day come? Yeah, I think so.

Sequor (I follow) starts with an arpeggio, and then the samples gently come. A sweet and gentle and dreaming track; it's promising something. Where is it going?

The arpeggio becomes a riff of bass, samples, beats, and leads to a melody in Something Something, this track with “no story, no meaning and no message”. Maybe, but after a couple of listens you'll find yourself singing the theme. The ingredients are all there: the samples, the pulsing, the melody. Ladies and gentlemen, SYNC24 in all its glory!

Then we come back to indistinguishable voices and whispers, which serve as introduction for the coming of the beats in Oomph, and then here we are, shacking our head following the rhythm. Dreaming and yet full of joy (of oomph?), I'd dare to say a melancholy happiness.

The same formula is used for Wake, whose beats have the main line. It's the album's final riding, which closes with the melancholy melody of There is no spoon (you all watched Matrix, didn't you? The boy is twisting the spoon and says “there is no spoon”).

The album is a consistent whole, yet full of variations, alternating gritty and slow parts, varying from the exaltation of the dance of the droids to the anxiety of the insomnia, to the dreaming melodies of Sequor and Something something, to the serenity of There is no spoon.

Comparing to Source (2007) the genre and the style, a pulsing and reflective downtempo, didn't change too much, and probably because of this Comfortable Void lacks a bit of freshness, but, hey, you can't expect from an artist to reinvent himself at each album. Daniel produced an awesome album, which doesn't disappoint and doesn't fail to excite. It's a kind of music which I like to define as reflective: nightly, melancholy, deep, intimate, with flashes of light.

The artwork of the disc is impeccable. Vincent and Ultimae had got us used to wonderful release, and you can expect no less from them (I would be surprised by the contrary). The 16 pages booklet contains a Daniel's comment for each track, explaining its source of inspiration and its birth.

-- Marco, July 12, 2012

Italian version

SYNC24 è il progetto solista di Daniel Segerstad, ossia metà di quei Carbon Based Lifeforms che l'anno scorso ci hanno regalato uno stupefacente album.

Comfortable Void è il secondo album solista di Daniel, e segue Source a distanza di 5 anni, continuando sulla strada del downtempo/ambient.

L'album è composto da 10 tracce mixate per quasi 80 minuti di musica che scorre ininterrotta dall'inizio alla fine.

La scaletta è composta dai seguenti pezzi:

Comfortable Void        6:48
Inadvertent             6:38
Dance Of The Droids     6:26
1N50MN14                6:28
Nanites                 7:25
Sequor                  8:05
Something Something     7:16
Oomph                  10:44
Wake (Live Edit)        9:18
There Is No Spoon       8:09

Comfortable Void apre le danze con un lento pulsare ipnotico di basso e percussioni che rappresenta un po' il marchio di fabbrica di SYNC24, accompagnato da una melodia elettronica che gli fa da contrappunto.

Inadvertent continua sulla stessa linea, ma accelerando il ritmo. Il sottofondo è ipnotico ed è un crescendo di percussioni. Beh, per essere un brano la cui genesi è stata sofferta, da quanto è scritto nel libretto, non è affatto male, anzi, è una delle perle del disco.

Finita Inadvertent, ecco il migliore pezzo dell'album: Dance Of The Droids. Riprende il filo di Inadvertent e di Comfortable Void, prendendo il meglio delle due. Semplicemente entusiasmante. A questo punto dovreste già star scuotendo la testa e vedere le macchine spente di una fabbrica polverosa di notte animarsi e ballare. No? Ok, probabilmente non è la musica che fa per voi.

1N50MN14 ci riporta in acque più tranquille, con una melodia sognante e un sottofondo onirico e un vago senso di attesa, se non proprio di ansia. Eh, l'insonnia...

Nanites si apre con voci appena distinguibili (i nanorobot?). Se 1N50MN14 era piuttosto tormentato, questo pezzo è assolutamente rilassante, pur avendo la sua dose di battiti ipnotici. È giunto un nuovo giorno? Pare di sì.

Sequor (io seguo) attacca con un arpeggio, a cui poi si aggiungono delicatamente le campionature. Un pezzo dolce e delicato e sognante, e che pare promettere qualcosa. Dove andrà a finire?

L'arpeggio si trasforma in un riff di bassi, campionature e percussioni e sfocia in una melodia in Something Something, questa traccia “senza storia, senza significato e senza messaggio”. Sarà, ma nel giro di qualche ascolto vi troverete a fischiettarne il tema. Gli ingredienti ci sono tutti: le campionature, le pulsazioni, la melodia. Signore e signori, SYNC24 in tutto il suo splendore.

Ritornano le voci indistinguibili e i sussurri, che fanno da lunga introduzione in attesa dell'arrivo delle percussioni di Oomph, e poi finalmente eccoci di nuovo qui a seguire il ritmo. Sognante eppure piena di brio (oomph, appunto), direi quasi di un'allegria malinconica.

La stessa formula viene usata per Wake, in cui le percussioni fanno la parte del leone. È la galoppata finale del disco, che si conclude con la melodia malinconica di There is no spoon (tutti hanno visto Matrix, vero? con il bambino che piega il cucchiaio e dice “il cucchiaio non esiste”).

L'album forma un tutto coerente, eppure vario, alternando parti più grintose a parti più lente, variando dall'esaltazione del ballo dei droidi all'ansia dell'insonnia, alle melodie sognanti di Sequor e Something something e alla serenità di There is no spoon.

Rispetto a Source (2007), il genere e lo stile, un downtempo pulsante e riflessivo, non hanno subito grandi cambiamenti, e forse per questo a Comfortable Void manca un po' di freschezza, ma hey, non è nemmeno lecito aspettarsi che un artista si reinventi a ogni album. Daniel ha prodotto un ottimo disco, che non delude e non manca di emozionare. È una musica che a me piace definire come riflessiva: notturna, malinconica, profonda, intima, con sprazzi di luce.

La veste grafica del disco è semplicemente impeccabile. D'altra parte, Vincent e la Ultimae ci hanno abituato a uscite curatissime, quindi nulla di strano (sarei stato sorpreso del contrario). Il libretto di 16 pagine contiene per ciascuna traccia un breve commento di Daniel, che ne spiega la nascita e l'ispirazione.

-- Marco, 12 luglio 2012