Jerome, Tre uomini in barca, 1889
Questo è il classico libro che, almeno una volta nella vita, dovrebbe essere messo in valigia prima di partire per una vacanzuola. Non un viaggio, si badi bene, ma una semplice vacanza al mare, in montagna, al lago o semplicemente in qualche altro posto senza troppe pretese.
Il romanzo parla infatti di tre giovani amici (e un cane) dell'Inghilterra vittoriana di fine ottocento (sì, la data del titolo è giusta, è un testo scritto più di 120 anni fa) che per rilassarsi dalla “troppa attività intellettuale” decidono di noleggiare una barca e di passare una settimana risalendo il Tamigi e accampandosi di qua e di là. Detto così suona come un romanzo piuttosto noioso, invece si tratta di un libro assolutamente strepitoso.
La narrazione è punteggiata di spassosissimi episodi ed è un diluvio di humor inglese. Qualche esempio? Ben volentieri:
[...] Lo spazzolino da denti è la mia ossessione, quando viaggio; riesce a rendermi la vita un tormento. Sogno di non averlo messo nella valigia, e mi sveglio che sto sudando freddo; salto giù dal letto e comincio a dargli la caccia. La mattina dopo lo metto via prima di averlo usato e devo disfare di nuovo la valigia per ricuperarlo e naturalmente è sempre l'ultimo oggetto a capitarmi per le mani [...]
[...] ma d'altra parte ogni medaglia ha il suo rovescio, come disse quel tizio quando gli morì la suocera e toccò a lui pagare le spese del funerale [...]
[...] Ho sempre l'impressione di lavorare più di quanto dovrei. Non si tratta di avercela con il lavoro, badate; il lavoro mi piace; mi affascina. Posso restare seduto a guardar lavorare per ore. Mi piace tenermi accanto il lavoro; l'idea di sbarazzarmene quasi mi spezza il cuore. [...]
E come per tutti i libri belli, è inutile tirare la recensione molto per le lunghe. Il libro parla per sé ed è, se non si fosse ancora capito, esilerante, senza scadere nel banale. È uno humor intelligente e sicuramente molto english.
MelmothX