Sergiusz Piasecki, L'amante dell'Orsa Maggiore, 1937
http://en.wikipedia.org/wiki/Sergiusz_Piasecki
Mi trovo un po' in imbarazzo a recensire questo libro, best-seller ante-litteram polacco. E questo non perché il libro non sia piacevole o interessante, ma perché sono riuscito a guastarmelo leggendo la biografia riportata su Wikipedia.
Il romanzo viene spacciato come la storia della vita dell'autore durante gli anni Venti, quando visse come contrabbandiere lungo la frontiera tra Polonia e Unione Sovietica. È un affascinante canto malinconico (fu scritto in carcere), sulla vita avventurosa dei contrabbandieri, sulla libertà, sulle bellezze della notte, dei boschi, del cielo, sul disprezzo del denaro, sull'amicizia, assolutamente senza sfociare nel patetico.
Eppure, alla luce di quanto riportato da Wikipedia, il tutto si rivela una grande menzogna. Piasecki sulla frontiera faceva sì il contrabbando, ma in cocaina (nel libro non è menzionata nemmeno di sfuggita), e non per vivere, ma per finanziare le proprie attività di spionaggio. Quindi, non contrabbandiere old-school, come il nostro autore si ritrae nel libro, ma bensì spia e trafficante di cocaina, e successivamente boia. Il contrabbando gli serviva come copertura (dato che le spie venivano fucilate, mentre i contrabbandieri venivano “semplicemente” incarcerate) e lavorava per i servizi segreti polacchi (da cui fu successivamente scaricato). Siamo ben lontani dalla semplicità della vita del contrabbandiere dipinta nel romanzo. La sua stessa vita si rivela essere un cumulo di bugie e di carte false.
Mai come in questo caso la letteratura si rivela essere solo una bella bugia. E fa rabbia, molta.
MelmothX